#2ndscreen appunti dalla rete (5° puntata)

Continuo la mia riflessione sulla second screen experience: di spot 2ndscreen, di thriller transmediali, e di google, qui sotto alcune segnalazioni dalla rete 

by Tracy Thomas
by Tracy Thomas

#1 Sperimentare e ancora sperimentare ecco cosa fa CocaCola. Una campagna del celebre brand mette insieme second screen experience, spot tv e una app di un servizio locale. Pare si tratti di una sperimentazione in funzione dell’integrazione della tecnologia nei futuri progetti del marchio.

Lo spot contiene speciali segnali audio a ultrasuoni in grado di comunicare con gli smartphone degli spettatori. I suoni innescano l’apparire sugli schermi di una notifica che recita”Gett Coca-Cola.” Chi “schiaccia” il pulsante, cinque minuti dopo, riceve due bottiglie fresche di Coca Cola e un apribottiglie, direttamente a casa. 

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2ndScreen (3°puntata)

img from android authority.com
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La prima conclusione a cui sono arrivata è che la #2ndScreen è probabilmente il metodo migliore per personalizzare la fruizione della TV, e lo stesso potrebbe valere per le trasmissioni radio. La “vecchia” radio ha capito ben prima della TV come il web possa essere uno strumento nella relazione con gli ascoltatori.

Oggi provo a fare una prima riflessione su come possano sfruttarla i brand ( si tratti di editori, compagnie telefoniche, tv, radio o aziende).

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Hashtag questo (s)conosciuto

HASHTAG

Lo avete visto sui manifesti pubblicitari, apparire all’interno degli spot TV, nei testi dei post dei social media e perfino sulle t-shirt, insomma ovunque. E’ l’hashtag, questo abusato e (s)conosciuto. Perché dedicare un post a qualcosa di così conosciuto e che utilizziamo quasi senza pensarci, tutti i giorni. Proprio per questo.

Nella maggior parte dei casi l’hashtag  è utilizzato malamente, non raggiunge il suo scopo. E questo succede che ad usarlo sia un qualsiasi utente o il profilo social di un’azienda, o un giornalista.  Cercherò, più avanti, di spiegare come può essere strategico anche brand, editori, giornalisti e comunicatori.

Oltre agli usi “business” un hashtag può essere efficace nelle situazioni di emergenza, per campagne di informazione sociale, per organizzare eventi e manifestazioni pubbliche.

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